Feltre: Piano marketing di limitato respiro

Da il Gazzettino del 23 novembre 2008

L’attacco del consigliere Malacarne

«Piano marketing di limitato respiro»

«Serve una politica lungimirante»

Feltre

Domani alle 20.30 in Sala degli Stemmi l’assessore Antonio Barp e il professor Luigi Serio (Iulm) presenteranno le linee del piano marketing elaborato per il rilancio della città. Un piano, genius loci, che convince poco la minoranza che in definitiva accusa l’Amministrazione di non aver fatto scelte per sovvertire la situazione.

«Il piano marketing commenta Marcello Malacarne , capogruppo del Pd in consiglio – sarà parte integrante del Piano strategico che l’Amministrazione Vaccari presenterà al consiglio e ai cittadini entro fine anno. Per adesso c’è da essere stupiti per le conclusioni a cui è arrivato lo staff guidato da Serio e pagato dal Comune 12.500 euro. Nero su bianco, nella relazione viene evidenziato come i problemi che oggi Feltre si trova a fronteggiare siano molteplici e non di poco conto. Secondo gli estensori la nostra città non ha sbagliato le scelte, semplicemente non le ha fatte; altrettanto non è in grado di ricomporre una forte frammentazione degli interessi in gioco e guardare oltre il proprio confine, a vedere una città diversa rispetto a quella che è ora. Parole durissime, che pesano come pietre perché scaturiscono dagli incontri avuti con gli attuali amministratori della città. Ed oltre che essere amara, abbiamo pure pagato per leggere questa sentenza. E questa volta non è l’opposizione consiliare a dire che Vaccari e la sua maggioranza non hanno idee, creano chiusura della città rispetto al territorio e una forte disabitudine al confronto costruttivo, lo dicono professori universitari incaricati dall’Amministrazione».

«La strada per uscire da questo tunnel è impegnativa conclude Malacarne – e passa attraverso delle scelte politiche di lungo respiro. Come queste possano essere indicate e inserite nel Piano che l’assessore Barp predisporrà in dicembre è difficile immaginare, visto che lo stesso documento demanda le decisioni a laboratori in cui i vari attori (Comune, rappresentanti turistici, economici, sociali ecc.) intessono dei sistema di alleanza. Serio prevede, inoltre, un ruolo molto importante per l’università, sia per l’azione di mediazione in questi laboratori e sia per attivare e far decollare nel territorio feltrino i motori del sapere. Sembrerebbe una relazione scritta prima della rottura del rapporto Feltre-Iulm. Vista ora sembra una beffa dato che l’Università non ce l’abbiamo più. E abbiamo pagato per farcelo dire».

Le “capriole politiche” del Sindaco di Feltre sull’autonomia della Provincia di Belluno

Marcello Malcarne capogruppo del PD in consiglio comunale smaschera il gioco funambolesco di Vaccari sull’autonomia della Provincia di Belluno.

Edizione del 9/10

Marcello Malcarne capogruppo del Pd in consiglio comunale critica l’operato di Gianvittore Vaccari e spara a zero sul suo operato

«Sindaco, sull’autonomia solo un bluf»

L’esponente del centrosinistra accusa il primo cittadino di giocare diversamente su più fronti

Feltre

Per l’autonomia della provincia di Belluno dai rappresentati regionali e nzionali feltrini voci discordanti e senza un futuro.

Ad affermarlo è il capogruppo del PD in Consiglio comunal, Marcello Malacarne .

«A distanza di pochi mesi, il Consiglio Comunale di Feltre, su proposta del sindaco Vaccari, è stato chiamato, nuovamente, ad esprimersi sul tema quanto mai attuale della specificità e dell’autonomia della provincia di Belluno. La ragione di tale mossa è apparsa, per la verità, semplice. La Lega e il centro destra bellunesi – scrive Malacarne – sono in grande difficoltà da quando in Regione hanno affossato l’iter del riconoscimento dell’autonomia per la provincia di Belluno, appoggiando, di fatto, con il contributo dei loro consiglieri bellunesi Bottacin e Bond, l’eliminazione dell’ormai famoso articolo 16 Bis che avrebbe inserito tale status per la nostra Provincia nel futuro Statuto della Regione Veneto».

«Un voltafaccia clamoroso quello fatto dai due consiglieri bellunesi, i quali, in conferenza stampa, con una dichiarazione surreale, hanno affermato che le critiche mossegli da gran parte della comunità bellunese erano motivate dal fatto che avevano sorpassato a sinistra il centrosinistra, non rendendosi conto che le aspettative di un riconoscimento di specificità e autonomia sono ormai dell’intera Provincia, come peraltro rappresentato più volte dalle nostre forze sociali». «Ebbene, in queste condizioni di disagio, che dovrebbe essere, a nostro avviso di vergogna per il mancato rispetto delle aspettative della gente, il sindaco, nonché segretario provinciale della Lega Nord, nonché Senatore – contina l’esposnte del PD – ha pensato di recuperare credibilità politica presentando due ordini del giorno in Consiglio Comunale. Il primo di sostegno alla modifica del 16 Bis proposta dalla maggioranza di centrodestra che governa la Regione e nel quale è stata cancellata la specificità e l’autonomia per la Provincia di Belluno e dove si parla genericamente di specificità di tutta la montagna veneta, il secondo di appoggio a un disegno di legge, presentato al Senato italiano dallo stesso Vaccari, dove si chiede l’istituzione della Provincia autonoma di Belluno. Insomma, Vaccari fa il furbo e gioca con i ruoli che ricopre in Comune, in Provincia e in Parlamento. Lo stratagemma escogitato dal sindaco appare però o velleitario ed ingenuo, oppure un’esca grossolana per i bellunesi creduloni, in quanto egli è unico firmatario del disegno di legge per la Provincia di Belluno autonoma e prevede la modifica del Titolo V della Costituzione! Vaccari, da solo, vuole scardinare il sistema delle autonomie nazionali passando per la via più semplice: rimettere mano alla Costituzione!». «Come dire: cari bellunesi, a Venezia non vi mollo proprio nulla, perché, sapete, gli equilibri politici regionali sono più importanti delle vostre rivendicazioni, ma state tranquilli, per voi ho la soluzione che preparerò a Roma. Il bello, o meglio il brutto, è che dietro questa furbata si sono accodati il consigliere regionale, nonché Presidente del Consiglio Bond e la maggioranza consiliare di centrodestra».