BIM Gsp, buco da 50 milioni di euro

Come uscire dal disastro economico della gestione dell’acqua garantendo ai cittadini un servizio efficiente e ad un prezzo equo.

Negli ultimi giorni sta finalmente emergendo in tutta la sua gravità il disastro economico della gestione del ciclo dell’acqua della Provincia di Belluno causato dalla società pubblica G.S.P. spa. (appartenente al cosiddetto Gruppo BIM) di cui è presidente Franco Roccon, Sindaco di Castellavazzo. Dopo mesi di inutili richieste di spiegazione in merito al comportamento tenuto dallo stesso Roccon, che dopo aver lanciato allarmi sulla stampa negava ogni problema, veniamo a sapere che i debiti di G.S.P. ammontano, per ora, a 50 milioni di Euro, tra cui speriamo vi siano anche quelli dovuti al Comune di Feltre.

Non si tratta di una novità, in quanto tale cifra corrisponde a quanto iscritto a bilancio, ma che da il senso del disastro combinato, in pochi anni dal 2004 al 2010, dall’ineffabile Presidente di G.S.P. , per il quale le responsabilità di tale catastrofe sarebbero nell’Ordine dei seguenti soggetti:

  • In primis l’A.A.T.O. (Autorità Ambito Territoriale Ottimale composto dai Sindaci e presieduto dalla Provincia di Belluno) che nel 2004 avrebbe sottostimato il consumo d’acqua dei bellunesi, in modo tale che i ricavi della gestione non sarebbero stati sufficienti a coprire il costo del servizio e gli investimenti da effettuare.
  • In seconda battuta i Sindaci e lo stesso A.A.T.O. (cioè la Provincia) che si rifiutano di adeguare la tariffa dell’acqua, naturalmente aumentandola, ai reali consumi e costi del servizio.
  • In terza battuta gli stessi bellunesi che “inspiegabilmente” consumano il 20% di acqua in meno rispetto alla pianura.

Quali i rimedi proposti dal Presidente G.S.P. per far fronte all’emergenza?

  • Obbligare i Sindaci che compongono l’assemblea dell’A.A.T.O. e la Provincia che lo gestisce, ad aumentare le tariffe riscuotendo dai cittadini bellunesi anche i relativi conguagli, a partire dal 2004, fino ad arrivare alla somma di 28 milioni di Euro, corrispondente al presunto mancato incasso di G.S.P.

Ma cosa credono il signor Franco Roccon ed i suoi amici del “Gruppo B.I.M.” che i bellunesi risparmino sul consumo dell’acqua, misura facile da attuare in una Provincia ricchissima di questo elemento, perché quella da loro fornita costa troppo poco? O perché sono stufi di essere tosati, come pecore matte, per un servizio scadente che è sotto gli occhi di tutti. Perché il Presidente di G.S.P. non chiarisce quali siano gli investimenti congruenti con il Piano d’Ambito dell’A.A.T.O. e quali quelli effettuati invece al di fuori di questo strumento di programmazione? Dove sono andati a finire i soldi delle bollette che avrebbero garantito, come hanno sempre fatto prima per i singoli Comuni, l’equilibrio dei conti del servizio? Ma cosa crede Franco Roccon che le società per azioni vengano create per fare debiti e non per garantire dei dividendi ai soci?

Su questo punti è bene essere chiari fin da subito, il Circolo di Feltre e Seren del Grappa del Partito Democratico si opporrà, in ogni sede e con qualsiasi mezzo, ad ogni ipotesi di aumento delle tariffe e di privatizzazione del servizio.

Come uscire dunque da questa situazione garantendo alla nostra gente un servizio idrico efficiente e ad un prezzo equo?

Partito Democratico

Circolo di Feltre – Seren del Grappa

Manifesto in formato pdf

Manifesto in formato doc

PRESIDIO IN CONSIGLIO COMUNALE DI FELTRE

10/12/2009

Da www.acquabenecomunebelluno.info

Il senatore Vaccari privatizza l’acqua e il sindaco che fa?

Lunedì 14 dicembre alle ore 18.30 avrà inizio il consiglio comunale di Feltre nel quale sarà presentata da parte della minoranza la proposta di delibera promossa dal comitato nel quale si chiede al consiglio di sancire il principio “dell’Acqua come Bene Comune”, in controtendenza rispetto al processo di mercificazione portato avanti dal Governo con l’approvazione del decreto Ronchi.

Dalle ore 18.00 saremo presenti, con un presidio colorato, davanti all’ingresso del consiglio comunale (fortunatamente è anche coperto…in caso di pioggia) per ricordare ai consiglieri comunali e al Sindaco/Senatore leghista Vaccari che quasi 9000 cittadini bellunesi hanno sottoscritto la nostra proposta.

Ricordiamo che il signor Vaccari ha votato al Senato in favore della privatizzazione dell’acqua e addirittura, in quella votazione, il governo non aveva ancora posto la fiducia.

Inoltre, il comune feltrino ha dato il via , in collaborazione con il BIM e il comune di Cesiomaggiore, al devastante progetto della centrale idroelettrica di Salgarda.

Per questi motivi sarà molto importante esserci e invitamo tutti a partecipare al presidio che dalle 18.00 andrà avanti fino alla votazione della nostra delibera.

Comitato bellunese Acqua Bene Comune