Ben venga il referendum

La lettera di Marco Perale, consigliere comunale di Belluno, pubblicata dal Corriere delle Alpi in data 4 gennaio 2009

In questi giorni l’ipotesi di una mobilitazione per l’autonomia della provincia di Belluno sta scatenando reazioni molto accese, con posizioni forti, schieramenti compatti e steccati altissimi. Invece, anche solo rileggendo le cronache politiche degli ultimi anni, è sempre stata, era (ed è!?) un idea largamente condivisa e totalmente trasversale, perchè il problema della sofferenza di questa provincia era ed è di tutti: così si spiegano le azioni avviate dall’onorevole Orsini così come dal Msi negli anni Sessanta e Settanta, dalla prima Liga Veneta negli anni Ottanta o da Guido Trento negli anni Novanta al momento della scomparsa della DC: per una sofferenza che tutti percepivano uguale, veniva elaborata una risposta trasversale ma sostanzialmente identica, anche se allora impossibile a causa della rigidità degli articoli della Costituzione in materia di autonomie locali. Ma adesso, anzi da qualche anno, il panorama è cambiato e i comuni “secessionisti” hanno dimostrato che geografia e storia possono essere finalmente riscritte.

Continua….

S.S. 50 – Variante di Feltre da Anzù a Busche 2° stralcio

Precisazioni di Giovanni Gallo: “Ecco i fatti: le parole le lasciamo agli altri”.

“Di fronte alle dichiarazioni e alle considerazioni superficiali fatte in questi giorni sulla stampa da parte di esponenti bellunesi del centrodestra in merito lavori per la ‘S.S. 50 – Variante di Feltre da Anzù a Busche 2° stralcio’, ritengo doveroso fare una breve precisazione.

Come viene confermato anche dal commissario straordinario per l’attuazione dell’intesa generale quadro nel settore dei Trasporti, Silvano Vernizzi, la realizzazione dell’opera si trova già inserita nel piano Anas 2007-2011 ed è a tutti gli effetti appaltabile dal 2009 per un importo pari a 34,5 milioni di euro.

Ricordo inoltre che l’approvazione al finanziamento è stata data dal governo Prodi e che a questo risultato si è giunti attraverso il costante lavoro svolto dal gruppo consiliare regionale del PD e in particolar modo dal consigliere Guido Trento, che ha seguito passo dopo passo la questione. Questi sono i fatti: le parole le lasciamo agli altri”.

Prossimi appuntamenti

  • 22 ottobre alle ore 20,30 a Pedavena (Sala Guarnieri)

Incontro-dibattito su “Autonomia per poter vivere in montagna”

  • 25 ottobre alle ore 14,00 a Roma

Manifestazione “Salva l’Italia” con Walter Veltroni

Caro Dr. Galan, Lei non è Presidente di tutta la Regione Veneto

23/09/2008
Belluno
LETTERA APERTA DI G. TRENTO

Egregio Dottor Galan,

la chiamo così perché ritengo che lei non sia il Presidente anche dei bellunesi quando parla come ha fatto domenica a Cortina. Vorrei che lei immaginasse la sua famiglia con una figlia, con il nome ipotetico di Ludovica, che abita nel paese di Arina, comune di Lamon, piuttosto che a Tiser, comune di Gosaldo, o a Danta di Cadore per rendersi conto di quali sono i problemi che incontrerebbe la sua famiglia.

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Vede Dottor Galan perché non la chiamo Presidente della Regione Veneto, cioè di tutta la Regione Veneto, perché ai nostri bambini, alle nostre famiglie, ai nostri anziani lei non dà quello che dà a chi vive in pianura. Lei commette ogni giorno un atto di profonda ingiustizia e questo perché lei non conosce la montagna, quella vera, e le necessità di noi bellunesi. Le sue dichiarazioni sono un’offesa ai nostri sentimenti, al nostro vivere.

Il desiderio di autogoverno, e quindi di autonomia amministrativa, è esemplificato nella vita di questa famiglia. Noi sappiamo che se le decisioni le prendiamo noi bellunesi, allora siamo in grado di rendere giustizia a Ludovica, al papà e alla mamma che vivono in questi paesini di montagna.

Guido Trento
Consigliere regionale del PD

Dal sito del Partito Democratico Veneto | vai alla pagina

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La risposta “indecente” di Giancarlo Galan

Giancarlo Galan ha risposto a Guido Trento con una lettera pubblicata sul Gazzettino, edizione di Belluno del 24 settembre.

E’ inamissibile, per chi crede nella democrazia e nel rispetto del vivere civile, che un politico, e tantomeno un Presidente di Regione, si rivolga in questi termini a un Consigliere Regionale, che oltretutto rappresenta il 30% degli elettori veneti.

Ha ragione Guido Trento: Giancarlo Galan, che dovrebbe essere il Presidente di tutti i cittadini veneti, anche di quelli che non l’hanno votato, è indegno di rappresentare i cittadini bellunesi!

Vedere per credere!: Gazzettino del 24 settembre | vai all’articolo

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Lettere di cittadini bellunesi

Sono indignata: Galan offende tutti i bellunesi

ESPRIMO tutta la mia indignazione per la lettera pubblica del 24/09/08 del signor governatore Giancarlo Galan che offende tutti i bellunesi di qualsiasi schieramento politico. Abbiamo avuto una volta di più la riprova di quale sia il Galan-pensiero in merito alla volontà di riconoscere la diversità del territorio bellunese, nonostante nell’ultima campagna elettorale il governatore abbia firmato pubblicamente il suo impegno per l’autonomia bellunese.

Lo stile e il linguaggio del presidente regionale bastano da soli a qualificarlo, non serve connotarlo come becero e offensivo, perché ciascun cittadino bellunese informato ha avuto modo di qualificarlo secondo la sua sensibilità. Quanto alle calunniose offese rivolte all’indirizzo del consigliere Guido Trento, esse sono inefficaci, vanno rispedite al mittente, perché ciascun abitante di questa provincia, se non in malafede, sa bene cosa ha fatto e continua fare il consigliere regionale Guido Trento, pur in minoranza, per questi territori che hanno problemi di viabilità, di servizi essenziali, di risorse anche finanziarie: il presidente Galan ci ha dato dei ricchi, evidentemente non sa che ci sono dei comuni che per mancanza di soldi sono costretti a spegnere i lampioni.

L’amministrazione regionale, nonostante al suo interno vi siano rappresentanti bellunesi, non ha tenuto in considerazione le richieste provinciali, vedi i soldi dell’acqua che la regione non ha ancora dato alla nostra provincia. Da quando in qua i finanziamenti dovuti alle province sono favori concessi per graziosa decisione della sua amministrazione? Non sono atti che un amministratore serio e coerente, sensibile ai problemi del proprio territorio dovrebbe considerare prioritari e indispensabili? Mi domando allora come mai i finanziamenti dati ad altre province, quelle di pianura, ricche, come Treviso, Verona, Padova, Venezia ad esempio, siano di gran lunga più consistenti e quelli dati alla nostra provincia siano solo briciole.

Allora, seguendo il Galan pensiero, sono senz’altro frutto di clientelismi, personalismi e corporativismi ben più consistenti dei nostri visto che fruttano di più? Sono sicuramente scelte politico-amministrative che creano ingiustizia perché, mentre le province di pianura hanno aree metropolitane, di sviluppo economico-finanziario e industriale accanto ad altre aree di carattere montano e collinare, la nostra provincia è interamente montana e non ha aree metropolitane. La geomorfologia del nostro territorio richiede investimenti maggiori per garantire a ciascuno dei suoi abitanti parità di trattamento rispetto a quelli che abitano in città e in pianura: ad esempio si impiega minor tempo ad arrivare a Mestre che a Sappada.

L’esempio dal signor Galan definito una favoletta è invece, mi dispiace per lui, la realtà di molte persone che, nonostante i disagi e le maggiori spese, risiedono in montagna. I bellunesi vogliono l’autonomia della provincia di Belluno. Il federalismo di Vicenza, Venezia, Padova, Verona, Treviso non è la stessa cosa. Quindi non prendeteci in giro, cari amministratori regionali, non fate i sordi, i ciechi e non venite a raccontarci né a promettere cose che non mantenete, perché la gente di montagna è fatta di galantuomini che si spaccano la schiena, che emigrano perché qui non trovano lavoro, ma non amano le ingiustizie, e non dimenticano; sarete ripagati del vostro cattivo, ingiusto comportamento. I bellunesi sono abituati al rispetto della parola data.

Lettera firmata

Corriere delle Alpi — 25 settembre 2008   pagina 12   sezione: ATTUALITÀ

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Galan venga a vivere in Cadore, poi si ricrederà

LA RISPOSTA del governatore del Veneto Galan al consigliere Trento ci ha fatto capire di quale stoffa sia fatta questa persona. Quando a una lettera garbata, lucida e sensata si risponde con offese al limite della legge, vuol dire che chi scrive non ha più nulla da perdere.

Oggi infatti non possiamo dire che questo presidente è il più autorevole per governare il Veneto. Provi signor Galan a venire a vivere anche solo qualche mese con la sua famiglia nei nostri paesini del Cadore. Forse dopo sarà in grado di dare una risposta più sensata, più educata, più vera.

Lettera firmata

Corriere delle Alpi — 25 settembre 2008   pagina 12   sezione: ATTUALITÀ